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venerdì 10 giugno 2011

Stallman e il pericolo dagli ebook

Finalmente stavo ammorbidendo i miei (pre)giudizi verso gli ebook e l'arrembante mondo che minaccia di mandare in soffitta (o meglio al macero) le nostre amate biblioteche personali. Nei ricorrenti scambi di battute con gli amici, alla frase ricorrente "eh, ma vuoi mettere un libro vero...la carta da sfogliare" cominciavo a rispondere con affermazioni del tipo "è ineluttabile...Amazon ormai vende più ebook che libri di carta...evitiamo di distruggere le foreste...e poi nel mio tablet ne porto con me quanti ne voglio...".
Che poi è assolutamente vero: per provare un po' questa differente dimensione della lettura ho raccolto qualcosa di free in giro per la rete, acquistato  un manuale di SEO, persino scaricato un "assaggio" da Amazon della collana A Song of Ice and Fire di G.R.R. Martin che volevo rileggere in inglese (va bene appassionarsi ad un romanzo fantasy, ma sono migliaia di pagine da portarsi in giro...).
Certo non si capisce bene perchè debbano costare più di quelli cartacei che devono anche essere immagazzinati, spediti, imballati, etc.

Poi mi vado ad imbattere in un articolo di Richard Stallman (fondatore della Free Software Foundation e noto per le sue campagne contro il copyright) intitolato "The Danger of E-books". Anche laddove non si apprezzi in toto il personaggio, difficilmente i suoi punti sull'argomento possono lasciare indifferenti. Riferendosi agli ebooks di Amazon (in quanto tipicamente i più diffusi) ci ricorda che:
  • Amazon richiede all'utente di identificarsi per comprare un libro
  • in alcune nazioni, per Amazon l'utente non "possiede" il libro acquistato
  • Amazon richiede all'utente di accettare una licenza restrittiva sull'uso di un ebook
  • il formato è segreto, e solo un software proprietario con restrizioni per l'utente può leggerlo
  • copiare un ebook è impossibile a causa del DRM (Digital Right Management) del lettore e proibito dalla licenza, il che è più restrittivo delle leggi sul copyright
  • Amazon può cancellare remotamente un libro attraverso una backdoor (presente sul lettore) come già successo nel 2009 per migliaia di copie di 1984 di George Orwell

Ora la questione non è se uno qualsiasi di questi punti ci crei problemi nella fruizione abituale del nostro ebook. Ma perchè devono essere applicate restrizioni superiori e devo girare con un dispositivo che in realtà è sotto il controllo di entità terze che quando vogliono possono "riprendersi" quello che consideravo (giustamente) di mia proprietà?
Forse è bene che certe "provocazioni" di Stallman siano comunque acquisite e metabolizzate anche solo per non abbassare la guardia sulla difesa delle nostre libertà personali e per avere una prospettiva di ciò che il futuro può riservarci.

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